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Conquistadores

by Potaporco

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1.
C’era un ragazzino che giocava nel fienile Correva a piedi nudi in mezzo ai campi tutti in fiore C’era un canale pieno d’acqua per donare Fertilità ai campi che doveva irrigare Sempre a piedi nudi il ragazzino lavorava Non aveva scarpe l’uva in vino trasformava Dopo il lavoro a lavarsi nel torrente Saltare sopra il fino era il gioco più divertente Mangiava una pannocchia senza avanzare un seme Poi aspettava sera per giocare tutti insieme La sera arriverà Arrivata sera il ragazzino nel quartiere Nel buio della notte faticava anche a vedere Giocando a nascondino tra una quercia ed un abete Ad un certo punto il ragazzino Aveva sete Cosa stai facendo? Lo sai che non puoi bere Ti buttano in prigione e ti sequestrano il bicchiere Presto ci sarà La guerra per l’acqua Ragazzino non essere triste A pensarci bene dovresti essere felice, tanto Nessuno vincerà, la guerra per l’acqua
2.
Lei non parla più È diventata muta Mentre diceva pettegolezzi Le si è attorcigliata la lingua Diceva cose a tutto il vicinato Fu per questo motivo che lei perdette la voce Lo dicon’ tutti, l’ho sentito anch’io Mi devi credere, lo giuro su Dio! Che la più pettegola del paese Gettò suo filio nel fime Chiese Ma questo errore non la cambierà Nonostante lei si sia pentita Non credo si riprenderà La sua voce in fondo al fime Con suo filio s’è affogata E poi non è più risalita Lei non parla più È diventata muta
3.
Observe 03:16
Nous sommes en vie aujourd’hui Observe ce qu’est la vie Oui Est grand et est petit Observe ce qu’est la vie Aller à la crêperie ou rester ici? Vous avez la carte de crédit de votre mari? Oui, c’est la vie Oui
4.
Uomo Nero 02:16
Ho visto un uomo nero Con i denti bianchi, rideva Rideva per la strada Mentre io ero triste, vendeva Delle cose mai viste Ed io gli ho detto uomo nero, come va? Uomo nero, dov’è che stai andando? È tutta sera che ti sto cercando ma tu Non avevi detto che lavoravi? Lavoravi sopra i tetti passavo mi salutavi ma poi Il padrone non ti ha più chiamato Il tuo affitto era salato, nulla in tasca ti è restato E adesso sei incazzato nero, Uomo nero Con i denti bianchi, piangeva Piangeva per la strada Mentre io passavo in bici Siamo andati a fare un po’ di festa con degli amici Da dove vieni? Come ti chiami? Da dove vieni? Mi è sembrato proprio di vedere Un uomo nero Ma allora esiste per davvero Rideva Ed io gli ho detto uomo nero, come va?
5.
Voglio un mezzo Un mezzo di trasporto a diesel Perché i pullman non passano mai Voglio un mezzo Un mezzo di trasporto a diesel Per andare dove non lo saprai mai Oh no, non ti aspetterò ancora a lungo alla panchina E compro un'auto per andare al lavoro E vado al lavoro per prendere un'auto E compro un'auto per evitare ritardi Se cado nel traffio arrivo più tardi Tutti vogliono Un mezzo di trasporto a diesel Perché i treni non passano mai Tutti vogliono Un mezzo di trasporto a diesel Per andare più lontano che mai Oh no, non ti aspetterò Ancora a lungo alla banchina E compro un'auto per andare al lavoro E vado al lavoro per prendere un'auto E compro un'auto per evitare ritardi E cado nel traffio e arrivo più tardi Un mezzo, un mezzo Un mezzo di trasporto Un mezzo, un mezzo
6.
Le Abitudini 06:06
You have to respect the mother Rispettare la terra Perchè tu non lo fai? Getti i rifiuti a terra E non è una buona cosa sai Noi viviamo sulla terra E merita rispetto Degli esseri viventi La causa, l’effetto E sotterrare tutte quante Le colpe della gente I mali e le bugie Ai danni dell’ambiente Come nascondere sotto al tappeto La polvere Resta il peccato resta la causa che Ci farà piangere Di allergie di malattie Sia mie che tue Di morti senza un perchè Io coltivo la cipolla dove tu hai versato colla La diossina non si staccherà da me Crescono cavoli amari Da prodotti nucleari Riversati per affari dai sicari Sono avari Tieni stretta a te i tuoi cari Che se parli poi magari Finisci ventimila leghe sotto i mari Siamo soci siam compari Taci per quattro denari Puoi urlare ma lo sanno anche i commissari E sotterrare tutte quante Le colpe della gente I mali e le bugie Ai danni dell’ambiente Come nascondere sotto al tappeto la polvere Resta il peccato, resta la causa che Ci farà piangere Di allergie, di malattie Sia mie che tue Di morti senza un perchè Non buttarlo in terra Perché ti voglio bene e lo sai Se non cambiamo le abitudini adesso Moltiplicheremo i nostri guai Aumenta il caldo dell’effetto serra Le prossime sere non dormirai E se getti cose in terra Perché lo fai, quando smetterai Spero non troppo tardi, dai You have to respect the mother You must respect her You must be kind with her Non buttarlo in terra Perché ti voglio bene e lo sai Se non cambiamo le abitudini adesso Moltiplicheremo i nostri guai Aumenta il caldo dell’effetto serra Le prossime sere non dormirai E se getti cose in terra Perché lo fai, quando smetterai Spero non troppo tardi, dai Oh...non buttarlo in terra mai

about

Our third album is characterized by a strong change of style. We decided to deviate from ska-punk nosense and collegiate of the first two albums to record a more mature work that could be appreciated by a more universal public and bitches. We tried through sounds warm and relaxed and with a more intimate language the way we see life, for better or for worse.
A drive born of the desire to give something to all of our outputs noise in the street. A gift for those who do not understand Italian but understands that a song is first of all a smile.
thanks to google for translate

Il nostro terzo album è caratterizzato da un forte cambio di stile. Abbiamo deciso di deviare dallo ska-punk nosense e goliardico dei primi due album per registrare un lavoro più maturo che potesse essere apprezzato da un pubblico più universale. Abbiamo cercato attraverso sonorità calde e rilassate e con un linguaggio più intimo il nostro modo di vedere la vita, nel bene e nel male.
Un disco nato dal desiderio di regalare a tutti qualcosa delle nostre uscite acustiche in strada. Un regalo anche per chi non capisce l'Italiano ma capisce che una canzone è prima di tutto un sorriso.

credits

released December 25, 2014

Mattia Nichele: voce, chitarra elettrica e acustica
Simone Leali: tromba, armonica
Emanuele Razio: basso elettrico
Francesco Salodini: trombone, eufonio, kazoo e cori
Giovanni Terraroli: batteria, percussioni e cori
Giovanni Salodini: clarinetto
Filip Uljarevich: tromba e cori
Marco Grumi: sax baritono
Stefano Zeni: violino in "Uomo nero" e "Lei non parla più"
Nicole Leali: violoncello in "Libertà"
Francesco Gozzi: djembè in "Le abitudini"

Cura dei suoni, effetti, adattamento e mixing a cura di Massimo Zeni
Registrato presso Winter Studio di Soiano del lago (BS)

artwork: disegni di Marco Bonatti, layout di Giulia Ponzetta

prodotto da Potaporco (2014)

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Potaporco Desenzano, Italy

Dal cuore, dritto alle tue orecchie!

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